Se trouver
de Luigi Pirandello
La Manufacture (Lausanne)
Jeudi 7 et vendredi 8 septembre, 18h00
Traduction et mise en scène: Pierre Lepori
Assistanat: Florence Rivero
Scénographie et costumes: Julia Widmann
Création lumière, son: Justine Bouillet
Avec: Ève-Marie Savelli (Donata), Lucas Savioz (Elj), Isabella De Moraes Evangelista (Elisa), Alexia Willemen (Nina), Jean-Luc Borgeat (le docteur), Chloé Duchêne, Stéphanie Léopizzi, Jeffries Gbessi Mondale, Sidney Wernicke, Julia Widmann.
Prix Nobel de Littérature en 1934, Pirandello est à la fois un classique et un dramaturge méconnu, parfois considéré comme cérébral et daté. Pourtant, des metteurs en scène tels que Julian Beck, Anatolij Vassiliev ou Claude Régy ne s’y sont pas trompés quand ils ont vu dans cet auteur – déchiré entre ses racines siciliennes et l’idéalisme européen – un révolutionnaire puissant. Écrite en 1932, dédiée à sa muse inatteignable Marta Abba, Se Trouver est une pièce sur la création, le théâtre, le droit à décider de son propre destin; un texte que nous avons abordé dans un esprit décomplexé, queer et plurilingue. Jusqu’à sa belle provocation finale, quand l’actrice Donata nous jette à la figure son crédo: Tout est vrai et rien n’est vrai; la seule vérité c’est qu’il faut créer, se créer! Et alors seulement on se trouve ! Vero è soltanto che bisogna creare, crearsi, e allora soltanto ci si trova!
Festival OUT4: les spectacles de fin d’études de Sarah Calcine, Guillaumarc Froidevaux, Jean-Louis Johannidès, Pierre Lepori, Kevin Martos, François Renou.
Se trouver ACTE III (Les actes I et II sont actuellement en montage, à voir bientôt…)
Presse
Entretien (en italien) par Sabrina Faller pour l’émission « Domani è un altro giorno » (RSI/Rete2) du 1 septembre 2017
Chronique de Daniel Bilenko (en italien) pour l’émission « Attualità culturale » (RSI/Rete2) du 9 septembre 2017
À la sortie del première, les réactions du public…
Festiva OUT4: il Pirandello francofono di Lepori
Si è svolto dal 7 al 10 settembre presso la Manufacture di Losanna il Festival “Out 4”, vetrina che presenta al pubblico i lavori conclusivi dei nuovi diplomandi al Master di Teatro con orientamento alla regia. Sei i partecipanti al corso, giunto al suo quarto anno: François Renou, Sarah Calcine, Guillaumarc Froidevaux, Jean-Louis Johannides et Kévin Martos e Pierre Lepori, tutti artisti con alle spalle una lunga esperienza nel mondo dell’arte. Lepori, scrittore e giornalista culturale, ha scelto di mettere in scena “Trovarsi” di Luigi Pirandello, una commedia in tre atti che il geniale drammaturgo siciliano aveva scritto nel 1932 dedicandola a Marta Abba, dal 1925, la sua musa. Perché “Trovarsi”? Intanto perché è un testo di Pirandello, un autore che il ticinese conosce benissimo e che ha studiato tantissimo e poi perché è l’opera forse meno conosciuta, poco amata e probabilmente non molto ben scritta dal Premio Nobel per la letteratura nel 1934. Il testo poi, al quale Lepori ha lavorato per sei mesi, traducendolo
in francese, con la speranza di far conoscere meglio Pirandello ai francofoni, e forse quello che meglio di altri parla della difficile condizione dell’attore, della scelta totalizzante quanto necessaria del far teatro. La protagonista è Donata Genzi (Eve-Marie Savelli), un’attrice molto famosa che al culmine del suo successo si ritrova a dover scegliere tra l’amore assoluto per Elj (Lucas Savioz) e il teatro. Lepori, nel suo tentativo di modernizzare Pirandello, ha eliminato tutti i fronzoli borghesi della pièce per concentrarsi, in un’ora di spettacolo, sul corpo di Donata, sul suo desiderio di leggerezza, tratteggiando un ritratto di donna contemporanea che sa osare ma anche scegliere, in fondo senza grandi tormenti, il meglio per sé stessa, rinunciando agli egoismi maschili. Alla domanda come sono stati questi due anni, Lepori non esita: “Un’esperienza importante, a tratti massacrante, ma certamente positiva. Soprattutto è stato interessante il confronto all’interno della scuola, anche se talvolta ti senti obbligato a seguire una certa poetica”. E nel futuro? “Ho già in cantiere due progetti di regia, un monologo teatrale sulla figura di Klaus Nomi (con Cédric Leproust e la disegnatrice Albertine) e un lavoro su diversi anni, di scrittura in palcoscenico, con tre attrici che apprezzo moltissimo. Naturalmente spero anche di continuare a lavorare su Pirandello, un autore che adoro. E mi auguro di avere un periodo più tranquillo, per riprendere a scrivere”. Katia Tamburello, « Giornale del Popolo », 16 settembre 2017 (pdf)
La mitica voce di Marta Abba (Trovarsi, RSI, 1984, regia di Gryzko Mascioni)